Io
sono il gatto che lottò coraggiosamente presso l'Albero di
Acacia ad Eliopoli la notte in cui i nemici del Tramonto furono
distrutti.
Chi
è questo gatto?
Questo
gatto maschio è il dio del sole Ra in persona che fu
chiamato Mau per il discorso che il dio Sa fece su di lui: Egli
è simile a colui che lo ha creato, e quindi il nome di Ra
diventa Mau. Altri, però, dicono che il gatto maschio
è Shu, dio dell'Aria, che trasferì tutti i beni
del dio della terra Geb ad Osiride.
Per
quanto riguarda la lotta che avvenne nei pressi dell'Albero di Acacia
ad Eliopoli queste parole si riferiscono al massacro dei figli della
ribellione quando gli fu data la giusta ricompensa per tutto il male
che avevano fatto. E a proposito della notte della battaglia, queste
parole si riferiscono all'invasione della zona orientale del cielo da
parte dei figli della ribellione da cui scaturì una grande
battaglia in cielo e in tutta la terra. --------------
Lode a
te, oh Ra, glorioso dio-leone, tu sei il grande gatto, il vendicatore
degli dèi e il giudice delle parole, il presidente dei
sovrani e il governatore del sacro cerchio; tu sei il corpo del grande
gatto.
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Quando muore uno di questi animali,i cittadini lo
avvolgono in una tela di lino e, piangendo e battendosi il petto, lo
portano dall'imbalsamatore. Dopo essere stato trattato con olio di
cedro e spezie che hanno la capacità di infondere un odore
gradevole e di preservare il corpo per molto tempo, lo depongono in una
tomba consacrata. E chiunque uccida intenzionalmente uno di questi
animali viene condannato a morte, a meno che non si tratti di un gatto
o di un ibis; perchè se viene ucciso uno di questi due
animali, anche per caso, il criminale verrà certamente
condannato a morte, perchè la gente comune si riunisce
attorno al colpevole trattandolo in modo crudele, talvolta senza
neanche fargli il processo. ... La superstizione che questi popoli
hanno nei confronti di questi animali è così
radicata nei loro cuori e le emozioni nutrite da ognuno di loro sono
così inalterabili che una volta, nel periodo in cui il loro
re Tolomeo ancora non aveva ricevuto dai romani l'appellativo di
"amico" e tutti cercavano di conquistare il favore dell'ambasceria
italiana che in quel periodo era in visita in Egitto, e quindi per
paura cercavano di non dare adito a motivi per scatenare guerre o
lamentele, se un romano uccideva un gatto e la folla si precipitava a
casa sua, né gli ufficiali del re mandato a proteggerlo
né la paura di Roma erano sufficienti a salvare l'uomo dalla
punizione, anche se era stato un incidente. E questo non mi fu
raccontato, ma lo vedemmo con i nostri occhi in occasione della nostra
visita in Egitto.
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La dea
dei gatti si chiamava Bastet, il femminile di Bast. Bast era la
cittadina dove si trovava il più importante tempio in onore
del gatto e dove ogni primavera si riunivano fino a cinquecentomila
persone per partecipare al sacro festival. In ognuna di queste feste
venivano sepolti circa centomila gatti mummificati in onore della
virginale dea dalla testa di felino (che probabilmente era un'antenata
della Vergine Maria). Questi festival in onore di Bastet erano i
più popolari e i più frequenti di tutto l'antico
Egitto, forse anche per il fatto che vi si svolgevano celebrazioni
orgiastiche e baccanali. In effetti, il culto del gatto era talmente
popolare che durò per quasi duemila anni. Nel 390 dopo
Cristo fu ufficialmente bandito, ma ormai era già in
declino. Nel suo periodo di maggior splendore, comunque, rifletteva
l'immensa stima di cui godeva questo animale nell'antica
civiltà egiziana: lo testimoniano le numerose e splendide
statue di bronzo che ci sono rimaste e che dimostrano quanto gli egizi
apprezzassero la graziosità del gatto.
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Gli egizi hanno osservato negli occhi di un gatto
le varie fasi lunari perchè con la luna piena splendono di
più mentre la loro luminosità diminuisce con la
luna calante e il gatto maschio muta l'aspetto dei suoi occhi anche in
relazione al sole; infatti , quando il sole sorge, la sua pupilla
è allungata; verso mezzogiorno è rotonda e la
sera non si vede affatto e sembra che l'intero occhio sia omogeneo.
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- E quando scoppia un incendio, ai gatti succede qualcosa di veramente strano. Gli egiziani lo circondano tutt'intorno, pensando più ai gatti che a domarlo; ma gli animali scivolano sotto o saltano sugli uomini e si gettano tra le fiamme. Quando questo succede, in Egitto è lutto nazionale. Gli abitanti di una casa dove un gatto è morto di morte naturale si radono le sopracciglia; ma se vi è morto anche un cane, si radono pure la testa e il resto del corpo.
- I gatti morti vengono portati in edifici sacri dove vengono imbalsamati e seppelliti, nella città di Bubasti; ...
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